Banda della Magliana

Alcuni membri della banda in una foto segnaletica di gruppo del 1980 con (da sinistra verso destra, dall'alto verso il basso):
Enzo Mastropietro, Fulvio Lucioli, Roberto Frabetti, Claudio Sicilia, Danilo Abbruciati, Giovanni Girlando, Marcello Colafigli, Antonio Mancini, Renzo Danesi, Franco Giuseppucci, Giorgio Paradisi, Andrea Buonpadre, Libero Mancone, Enrico De Pedis, Sergio Virtù

La banda della Magliana era un'organizzazione criminale mafiosa nata ed operante a Roma, principalmente, e nel resto d’Italia, attiva tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '90. Il nome, attribuito dalla stampa dell'epoca, deriva dall'omonimo quartiere romano nel quale risiedevano alcuni dei fondatori e dei membri, sebbene altri fossero originari di altre zone della capitale; l'organizzazione si era infatti estesa su tutta la città, potendo contare sulla connivenza di malavitosi di alto livello. È considerata la più potente e violenta organizzazione criminale che abbia mai operato a Roma.[1]

Nata nella seconda metà degli anni settanta, crocevia degli anni di piombo, la banda della Magliana fu la prima organizzazione criminale romana a unificare in senso operativo la frastagliata realtà della malavita locale, costituita fino ad allora da piccoli gruppi di criminali detti "batterie" o "paranze" dediti a crimini specifici, che imponeva ai propri membri un vincolo di esclusività, che vietava potessero dedicarsi a imprese criminali che non fossero concordate con gli altri, e di reciprocità, dividendo i proventi dei crimini in parti uguali anche fra i membri che non partecipavano (in romanesco: "stecca para pe' tutti").

Le attività criminali andavano dai sequestri di persona al controllo del gioco d'azzardo e delle scommesse ippiche, dalle rapine al traffico di droga; col tempo la banda estese la propria rete di contatti alle principali organizzazioni criminali italiane, da Cosa nostra alla camorra, nonché a esponenti della massoneria in Italia, oltre a numerose collaborazioni con elementi del terrorismo nero e della finanza.

La storia dell'organizzazione è fatta di legami mai del tutto chiariti con alcuni partiti politici e con servizi segreti quali SISMI e SISDE e con l'organizzazione Gladio[2] e di coinvolgimenti in numerose vicende della storia italiana: il caso Moro[3], l'omicidio del giornalista Mino Pecorelli[4], i depistaggi nella strage di Bologna[5], l'omicidio del banchiere Roberto Calvi[6], le sparizioni di Mirella Gregori[7] e di Emanuela Orlandi.[8]

  1. ^ Gianluca Zanella, Così è stata stroncata la Banda della Magliana, su it.insideover.com. URL consultato il 5 settembre 2022.
  2. ^ Mafia e servizi (PDF), su archivioantimafia.org.
  3. ^ Abbatino:conoscevamo il covo delle BR, su video.corriere.it.
  4. ^ Le verità del Freddo, su chiarelettere.it.
  5. ^ Il processo dei depistaggi, su memoria.san.beniculturali.it.
  6. ^ Marcinkus, Roberto Calvi, i milioni a Walesa e quei brutti ceffi della Magliana, su ildubbio.news.
  7. ^ Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, su roma.repubblica.it.
  8. ^ Emanuela Orlandi e la banda della Magliana, su editorialedomani.it.

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